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      Li parenti veramente, ch'hanno apparecchiati molti vasi e pignatte piene d'olio e di butiro e legne secche, gliene buttano dietro, di maniera che subito si leva tanta fiamma di fuoco che immediate la fanno diventare in cenere, la qual raccolgono e la lanciano nei fiumi correnti. Questo è il modo che si fa per tutte generalmente, e s'alcune non lo vogliono fare, li parenti le pigliano e radonle la testa, le scaccian vergognosamente di casa e del lor parentado, e cosí vanno per il mondo ramenghe e come disperate. E se ad alcuna vogliono dar qualche favore, le conducono alle case dell'orazion a servir agl'idoli e guadagnar per quelle col suo corpo, essendo giovane: e vi sono alcune di queste tal case che ve ne hanno cinquanta e cento di queste tal donne, e d'altre che volontariamente si mettono ad esser publice meretrici, le quali sono obligate di sonare e cantare certe ore del giorno alli lor idoli, e il resto del tempo mettono a guadagnarsi il vivere.
      Il medesimo s'osserva quando il re more, che s'abbruciano di quatrocento in cinquecento donne, al modo detto di sopra: ma loro subitamente, senza far troppe parole, si buttano nella fossa e fuoco dove abbruciano il corpo del re, la qual fossa e fuoco è fatto grandissimo e largo, col solare a torno, accioché si possino abbruciare in un tratto assai persone, con grandissima quantità di legne di sandalo, verzino, aguila, legno aloe, e molto olio di susimani e butiro, acciò che meglio ardino le legne. E quivi si vede una grandissima pressa di molti amici e servitori domestici del re, che vogliono abbruciarsi l'un prima dell'altro, il che è cosa maravigliosa e che dà spavento a chi si trova presente.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307