Pagina (760/1307)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Oltre di questo portano molte catene di ferro al collo, al traverso e alle gambe; hanno imbrattati il corpo e il viso di cenere, e hanno al collo un cornetto piccolo, negro, fatto a modo di quello di cavallari, col qual vanno sonando, dimandando da mangiare alle case dei re, gran signori e alle case di orazione. Camminano assai insieme, come fanno i Zingani; costumano di star in ciascuna terra pochi giorni. Questi communemente sono chiamati ioghi, e nella loro lingua coames, che vuol dire servitori di Dio. Sono berrettini, e ben disposti e proporzionati del corpo, e di gentil aspetto; portano i capelli senza pettinarli, e fanno molte treccie avolte atorno il capo. Piú volte loro dimandai perché andavano a questo modo; mi rispondevano che portavano quelle catene adosso per penitenza del peccato che avevano commesso, lasciandosi far cattivi da cosí mala gente come sono i Mori; e che andavano ignudi per disprezzo, avendo lassate perder le lor terre e case dove Iddio gli aveva fatti nascere; e che non volevano piú possessioni né robba, poi che perderono le loro, per le quali dovevano morire; e che s'imbrattavano di cenere accioché si ricordassero che di terra erano nati e in quella dovevano ritornare, e che tutto il resto era vanità. Ciascuno di costoro aveva il suo sacchetto attaccato alla cinta pieno di cenere, e tutti li Gentili del paese se ne facevano dare per divozione e se la spargevano sopra il capo, il petto e le spalle, faccendo certe stricche lunghe. Costoro praticano per tutta l'India tra' Gentili, molti de' quali si fanno di questi ioghi; nondimeno la maggior parte di loro sono di quelli del regno di Dely.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Zingani Dio Mori Iddio Gentili India Gentili Dely