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      E quando morono bruciano i lor corpi, e cosí gli resta questa cerimonia, la quale cenere impastano con sandali e zaffarano, legno di aloe e acqua rosa, insieme macinate e fatte sottili. Quando stanno in casa seggono sempre sopra un poggio che sia alto, dove non vi č alcun solaro: e questi poggi son molto lisci e imbrattati con sterco di vacca molto sottilmente una volta il giorno, e quivi hanno una tavola bianca di quattro dita d'altezza e un panno di lana negra naturale e non tinta al modo d'un tapeto, di grandezza d'una felzetta che noi chiamamo, o vero un razzo piegato in tre pieghe, e vi seggono sopra appoggiandosi ad alcuni cussini ritondi e lunghi di bambagio, e anco sopra tapeti ricchi e panni d'oro e di seta, sopra i quali anco si assentano, ma non lassano giamai di non avere detto panno o sotto o vero appresso di loro, e questo fanno per conto di riputazione e grandezza. E spesso vanno a riposarsi in alcune carriole piccole, con stramazzi coperti di seta e di panni bianchi. E quando alcuno gli va a visitare, pigliano quel panno negro e se lo pongono appresso, e quando escono di casa, lo fanno portar piegato ad un paggio che li vadi avanti per conto di onore, e similmente si tengono appresso una spada, e se vogliono mutar luogo e metterla in un altro la portano nuda, secondo che per la maggior parte la portano.
      Questi re non si maritano, né hanno alcuna legge di matrimonio; hanno solamente un ordine di tenere a sua posta una giovine, di legnaggio di gentiluomini che chiamano Nairi, la qual sia bella e graziosa.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Nairi