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      Fatto il giuramento, gli buttano sopra la testa del riso, con grandissime cerimonie di orazioni che fanno verso il sole, il quale adorano. E subito certi uomini grandi che sono come conti, che loro chiamano caimaes, e tutti gli altri del lignaggio reale e signori grandi, lo giurano nel medesimo modo di servirlo ed essergli leali e veritevoli. In questi tredici giorni comanda e governa tutto lo stato, come il medesimo re, un di questi tal caimaes, che è come gran cancelliere del re e di tutto il regno: il qual carico di dignità è suo di ragione e va di erede in erede. Costui è similmente tesorier maggiore del regno, senza il quale il re non può andar a vedere il tesoro, né di quello levar cosa alcuna, se non vi è qualche gran necessità, e col consiglio di costui e di molti altri: in poter del qual uomo stanno tutte le leggi e ordini del regno. E in questi tredici giorni non si può mangiar carne né pesce, né alcuno può pescare sotto pena della morte. Danno in questo tempo grandissime limosine della robba del re, e da mangiare a molti Bramini. Finiti che sono i detti giorni, tutti mangiano ciò che vogliono salvo il re nuovo, che guarda la medesima astinenza per un anno, né si fa la barba, né si taglia i capelli né alcun pelo del suo corpo, né manco le unghie. Dice certe orazioni ogni giorno; non può mangiare se non solo una fiata, e avanti che mangi bisogna che si lavi, e dapoi lavato non può veder alcuno sin che non ha finito di mangiare.
      Questo re fa di continuo residenza nella città di Calicut, in certi palazzi grandissimi che ha fuori della città; e compito l'anno di questo duolo, vien colui che ha da succedere dopo, che si chiama principe, e cosí gli altri del medesimo sangue reale e tutti li grandi e signori del paese, a vedere il re nuovo e onorarlo, in una cerimonia che si fa nella fine del detto anno.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Bramini Calicut