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      Il modo del suo mangiare è di questa maniera, che alcuno non lo può vedere, se non quattro o cinque che solamente lo servono. E prima che si metta a mangiare va in uno stagno d'acqua, la quale ha nel suo pallazzo chiara e netta, e quivi nudo fa la sua orazione con molte cerimonie, e adora tre volte verso oriente, e tre volte va intorno, e tre altre volte si butta sotto l'acque sommergendosi. Dipoi si veste panni netti, profumati e lavati ogni volta di nuovo, e mettesi a sedere in un luogo deputato per mangiare nel piano, imbrattato di sterco come è detto di sopra, o vero in una tavola molto bassa e rotonda, e sopra la qual è posto un gran piatto d'argento, e in quello molti salarini d'argento piccoli, tutti voti. E avendoli cosí avanti, viene il cuoco, che è Bramino, con una pignatta di rame piena di riso cotto, che sia molto bene asciutto, e con un cuchiaretto ne mette nel mezzo del piatto un monticello; dipoi gli porta molte altre pignatte con diversi mangiari, e ne mette di ciascuna sorte nelli detti salarini. Allora il re comincia a mangiare con la mano dritta, pigliando del riso a man piena senza cucchiaro, e con la medesima piglia di tutti gli altri mangiari, mescolandoli col riso, e con la mano sinistra non può toccar cosa alcuna di quel che ei mangia. Appresso di lui è posto un boccale d'argento con acqua, e quando vuol bere piglia con la mano sinistra, e tenendolo alto si fa cascar dell'acqua in bocca, senza toccarla col boccale. Beve a ciascuna vivanda che gli vien data, cosí di carne, pesce, come di legumi ed erbe, le quali vivande sono condite con tanto pepe che alcuno di noi non lo potrebbe soffrire in bocca; mai si netta la mano dritta, né ha tovaglia o panno per far questo effetto, e compito di mangiare si lava le mani.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Bramino