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      E vi sono alcuni che pigliano a star con loro tanti di questi Nairi, che si assicurano in modo che non hanno poi paura di un re, il quale non averia ardire di far morire alcuno che fosse guardato da costoro, per non mettere in pericolo la vita di molti Nairi per lui. E ancor che questi tali non si trovino presenti quando viene ammazzato il lor signore, non restano per questo di non vendicar la sua morte.
      Questi Nairi vivono fuor della città, separati dall'altre genti, nelle loro possessioni serrate, ove hanno tutto quello fa loro di bisogno. Non bevono vino. E quando vanno in parte alcuna, vanno gridando alli villani che si allontanino di dove hanno da passar, il che fanno li villani perché, non lo faccendo, i Nairi li possono ammazzare senza pena; e se un giovene che sia gentiluomo, benché sia povero, trova uno villano ricco e onorato e favorito dal re, similmente lo fa discostare dalla strada, come se fusse un re. E in questo li Nairi tengono una grande auttorità e grandezza, ma molto piú le Naire con li villani e li Nairi colle villane, e dicono che questo fanno per levar via ogni occasione di mescolare il sangue loro con quello de' villani, i quali se per disgrazia le toccassero, subito i parenti le ammazzerebbono; il medesimo fanno di colui che l'ha toccata e del suo parentado. E se li detti Nairi fanno far a' villani qualche opera, o voglion comprar qualche cosa da loro, e che nel pigliarla si tocchino, essendo da uomo a uomo, non hanno altra pena se non che, avanti che entrino in casa, bisogna che si lavino e pigliano vestimenti novi, dando quelli a un altro lavoratore.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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