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      Tiberi, che sono lavoratori e che fanno il vino.
     
      Di genti basse e vili se ne trovano undeci sorti, con le quali alcuna persona onorata non si può impacciar, sotto pena della morte: e in questa cosa fanno grandissima differenza, e la guardano con gran superstizione. Li megliori d'essi sono li lavoratori detti Tiberi, il principal mestieri de' quali è governar gli arbori delle palme e di raccoglier il frutto di quelle; e conducono per pagamento tutte le cose da un luogo ad un altro, dove elle nascono, e le portano in some sopra gli animali, e quelli che non gli hanno le portano sopra le spalle, per guadagnarsi il viver con ogni sorte di fatica. Alcuni di questi imparano il mestier delle armi, e vanno alla guerra e combattono quando si trovano in qualche gran necessità. Il segno che siano di questo lignaggio è il portar in mano un bastone lungo un braccio. La maggior parte di costoro sono schiavi di Nairi, che il re gli ha donati acciò con le lor fatiche si mantenghino i lor padroni, i quali guardano e favoriscono questi tali schiavi quanto dir si possa. Hanno l'idolatria da per sé e separata dagli altri, e anco idoli particolari nei quali credono. Li nepoti di costoro sono lor eredi, e non li figliuoli, perché le mogli di costoro si guadagnano il vivere con il corpo loro, e s'impacciano con Mori naturali del paese e con ogni sorte di forestieri: questo publicamente e con licenza delli loro mariti, che a questo gli danno ogni commodità. Questi sono quelli che fanno il vino nel paese, ed essi soli lo possono vendere, e guardansi grandemente di toccarsi con gente piú basse di loro: vivono separati dagli altri.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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