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      Paneru, incantatori.
     
      Vi è un'altra sorte di Gentili molto piú bassa delli detti, che si chiamano Paneru, che sono grandissimi incantatori e parlano visibilmente con li diavoli, i quali gli entrano adosso e gli fanno far cose spaventose. Quando qualcuno s'ammala di febre o d'alcuna sorte di malattia, manda subito a chiamar questi tali uomini, e quelli che sono li piú eccellenti incantatori, con le lor donne e figliuoli: e ne vengono da dieci in dodici case, e pongono le loro stanzie appresso la porta del palazzo o vero appresso la casa di chi li manda a chiamare e che si trova ammalato. E quivi drizzano una tenda fatta di panni dipinti, nella quale entrati si dipingono tutto il corpo di colori, e faccendosi corone di carte dipinte o vero di panni, con mille altre invenzioni di varie sorti e con molti fiori ed erbe odorifere. Tengono certi fuochi e candellieri accesi, e sonando nacchere e trombe e vagine di ottone e altri instrumenti se n'escono della tenda a duoi a duoi, con le spade ignude in mano, dando voci spaventevoli e dimenandosi e correndo per il campo o vero per la piazza, saltando uno dietro all'altro, e tallora si danno delle coltellate, mettendosi sopra il fuoco con i piedi ignudi e scalzi; e fanno di queste cose un gran pezzo, insino a tanto che sono stracchi e che non possono piú. Dopo costoro n'escono degli altri a duoi a duoi, cioè uomini e garzoni, a far altratanta cerimonia, e le donne si mettono a cantar e anco ad urlare, con un rumor e strepito spaventoso. E in questa pazzia e furia stanno duoi o tre giorni, cosí di giorno come di notte, di continuo travagliandosi l'un con l'altro, e faccendo varii circoli in terra con alcune linee di terra rossa e di terra bianca; e buttano risi di vario colore, e mettono all'incontro candele, e non finiscono di fare queste tal cose che il diavolo (in servizio del quale le fanno) se n'entra adosso a un di loro e gli fa dire di che sorte è la malattia del re, e ciò che egli ha da fare per guarirne: le quali cose subito vengono referite al re, ed egli resta contento e gli fa far di gran presenti, e similmente agl'idoli.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Gentili Paneru