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      Della foglia dell'arbore ne fanno stuore, della grandezza che a lor pare, con le quali cuoprono le loro case in luogo di tegole; si servono anco del legno per far edifici di case e altri servizii, e anche per abbruciare. E di tutte le cose sopradette se ne trova tanta abondanza, per esser tutto il paese pieno di boschi di tal arbori, che se ne caricano le navi.
      Vi sono similmente palmiere d'altra sorte, piú basse, le foglie delle quali adoperano li Gentili per iscrivere, e ancora d'un'altra sorte, sottili e molto alte e con le foglie pulite, fra le quali vi nasce un raspo pieno di frutti della grandezza di noci, col quale gl'Indiani masticano il betelle, che abbiamo detto esser il folio indo: e questo frutto chiamano areca, tanto è stimata e reputata fra costoro per esser molto suave e delicata; e di questa similmente ne hanno tanta abondanza che ne caricano navi per Cambaia, regno di Decan e per molte altre parti, e di meza passa e di secca.
     
     
      Del regno di Cochin.
     
      Passato il luogo di Crangalor, al fin del regno di Calicut verso il mezzodí è posto il regno di Cochin, nel quale nasce similmente molto pepe. Vi è un fiume molto grande e bello, dove entrano molte navi grosse, cosí di Portoghesi come di Mori, e sopra quello è posta la città, piena di Mori e Gentili, di quelli che sono detti Cheliis e Guzzerati, e d'Indiani naturali del paese. Li Cheliis son gran mercatanti e hanno molte navi, e trafficano con quelle per Coromandel, Cambaia, Cheul, Dabul, con areca, cochi, pepe, iagara, che è il zucchero delle palmiere.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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