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      Questa terra del regno di Comori non è cosí buona come l'altre; non ha palmiere se non poche. Tutti li re che vivono in Malabar, uno con l'altro hanno di continuo guerra fra terra, perché il Nairo, che è il fante che combatte, non può mangiare in mare per essergli vietato dalla sua religione, salvo con licenza del suo maggior Bramino, in caso di gran necessità, e molto manco li Bramini entrano in mare.
     
     
      Delle sorti di barche che sono in Malabar, e d'alcuni costumi del paese.
     
      Sono in questo paese di tutto Malabar tonelli, catures e batelli da remo lunghi, coperti di sopra quanto un uomo può entrare con una banda della persona, e vogano da dieci fino a venti remi; sono leggieri e presti, e ve ne sono in gran numero. Sono delli sopradetti Mucaas, alcuni detti areis (e ve ne sono molti in questa costa), e questi areis sono obligati, se trovano navi, di condurle a remi fino dove vogliono li re, contra il volere di quelli della nave, perché sono valenti e grandi arcieri. La gente bassa di Malabar è molto povera, e sono gran ladri. Piú gente è in Malabar de Bramini e Nairi che di altra generazione. In questo paese di Malabar alcuno non può coprir casa di tegole, se non è un Turco, o moschea, o casa di qualche grande caimaes per grazia, e questo acciò che non si facciano forti nel paese: la qual cosa viene osservata con diligenzia. Sono chiamati chaimaes questi tali uomini onorati, cosí come noi chiamiamo duchi, marchesi e conti, overo altro titolo di signori, perché sono signori di molte terre e vassalli.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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