Pagina (956/1307)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Entrano dentro, quando il mare è cresciuto, navilii che dimandano un braccio e mezzo di acqua, e quando il mare è calato restano in secco. È il re gentile, ha molte genti, ed è molto ricco: vive con l'entrate delle sue possessioni. Tutti li suoi popoli tengono cavalli, e fanno guerra con altri re, e principalmente col re di Cochinchina.
      Delle mercanzie di Campaa la principale è il calambut, che è il vero legno di aloe, e migliore spezieria di quello che in Portogallo si usa hegaro, del quale quivi ne sono li boschi; tiene gran differenzia con l'altro in odore e sapore, cioè che è gommoso, di vene bianche e negre, è legno molle e non duro. Vale in Malaca cata ogni duoi areteis, che è un cate sei e sette crociati, e vi si trova tale che vale XII. E quanto piú il legno è in perfezione e maggiore, tanto piú surmonta di valore del piccolo, ancora che sia della medesima bontà. Tiene oro a parangone di bontà in gran quantità de Manancabo, che viene dalla mina, che similmente va a Cochinchina. Quelli di Campaa hanno per mercanzia oro in pezzi grossi. Portano da quella a Malaca pesci secchi salati, riso, oro e qualche poco d'argento, perché nella terra non hanno altra mercanzia. Il paese non fa di molte faccende con Malaca, perché da Siam li soccorrono con mercanzie, la principale delle quali che vale quivi è areca, con la quale mangiano il bettre, panni sottili di lino e gotton bianchi di Bengala, sinabaffi grandi e piccoli, pangi velezes, panni chiliis pochi, poco pepe, garofani, noci poche, caco, pucho poco, storace liquido.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Cochinchina Campaa Portogallo Malaca Manancabo Cochinchina Campaa Malaca Malaca Siam Bengala