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      E li parenti e amici del morto, in segno di dolore, in questi giorni portano nella bocca una foglia amara, e i figliuoli, quando muore il padre o la madre, per un anno intero non si mutano di vestimenti, né mangiano piú di una volta il giorno, né si tagliano le unghie, né i capelli, né la barba. E molte donne ignude insin all'umbilico stanno intorno al morto, graffiandosi il viso coll'unghie e percotendosi il petto con le pugna, gridando «ai, ai». Levatasi poi una di loro in piedi, a modo di canzone comincia a dir tutte le lodi del morto: a costei le altre che sono intorno rispondono, cantando ancora esse delle canzoni, e raccontando in quelle particolarmente tutti li luoghi e modi dove il morto fece qualche cosa degna di lode. Molti ripongono subito la cenere de' corpi bruciati in vasi di oro o di argento, e per consiglio di quei sacerdoti gli portano in un luogo che dicono esser consacrato agli idoli, al quale da essi in fuori non vi si può accostare alcuno.
     
     
      Della vita e costumi dei sacerdoti detti Bancani.
     
      I Bancani, che sono i sacerdoti, non mangiano cosa che abbia vita, e dicono principalmente che il bove tra gli altri animali è il piú utile all'uomo, perché l'adoprano per portar some: e per questo l'ammazzarlo e mangiarlo dicono esser peccato. Questi sacerdoti si sostentano di risi, erbe, legumi e frutti. Non pigliano piú d'una donna, la qual si brucia insieme col marito morto, attraversandogli un braccio sotto il collo: ed è cosí stretta e constante nel fuoco, che non mostra pur un minimo segno di dolore.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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