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      Gli fu risposto: «Vento». Gli promise fra tre giorni di dargliene favorevole, col quale potriano securamente pervenire al porto, accennando lor con la mano da qual parte dovea venire, e gli ammoní che con diligenza e aviso stessero preparati a ricever l'empito che verria. Il che finito di dire, detto Arabo cascò in terra come mezzo morto, e di ciò che avea detto e fatto, dipoi non se ne ricordava di cosa alcuna. E cosí al tempo da lui predetto venne il vento, e in pochi giorni arrivorno a buon porto.
     
     
      Con che stelle i naviganti dell'India si governino, e della forma delle lor navi.
     
      I naviganti dell'India si governano colle stelle del polo antartico, che è la parte di mezzodí, perché rare volte veggono la nostra Tramontana, e non navigano col bussulo, ma si reggono secondo che trovano le dette stelle o alte o basse: e questo fanno con certe lor misure che adoperano, e similmente misurano il cammino che fanno di giorno e di notte, e la distanza che è da un luogo all'altro, e cosí sempre sanno in che luogo si ritrovano essendo in mare. Delle navi alcune ne fanno di portata di duemila botti, piú grandi delle nostre, e hanno quattro vele e altritanti arbori; all'intorno sono tre mani di tavole conficcate l'una sopra l'altra, per poter meglio resistere alle percosse delle onde del mare, dalle quali aspramente sono combattute. Sono queste navi partite in camere piccole, e con tal arte fabricate che, s'avien che una parte di essa si rompa, l'altra resta sana, e possono continuare il lor viaggio.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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