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      Che per tutta l'India si adorano gl'idoli, e delle chiese a quelli dedicate, e della forma loro, e del modo che tengono in far lor sacrificii.
     
      Per tutta l'India s'adorano gl'idoli, alli quali fanno le chiese non dissimili alle nostre, piene d'imagini dipinte; e nelli giorni delle loro solennità le adornano con fiori e rami. Gl'idoli sono fatti o di oro o d'argento o di pietra o di avorio, delli quali alcuni sono sessanta piedi d'altezza. Il modo come gli sacrificano è molto vario infra di loro, perché alcuni si lavano con acqua chiara avanti che entrino nel tempio, una volta la mattina e un'altra a vespro; alcuni si buttano a bocconi in terra distesi, e per un poco di spazio orano e baciano la terra; altri con legno aloe o simil altri odori fanno sacrificio ai lor idoli.
      In India di qua dal Gange non vi sono campane, ma in luogo di quelle hanno certi bacini d'ottone, i quali percotendo l'un con l'altro fanno il suono. Le offerte che fanno agl'idoli sono vivande, secondo l'usanza de' gentili antichi, le quali poi distribuiscono ai poveri per lor mangiare.
     
     
      Della strana morte che nella città di Cambaia fanno alcuni volontariamentene' sacrificii delli lor idoli.
     
      Nella città di Cambaia i sacerdoti avanti gl'idoli predicano al popolo, persuadendolo a voler fare a quelli qualche servizio notabile, e che la piú grata cosa che potessero fare, della qual ne conseguiriano grandissimo premio nell'altra vita, saria quando un uomo volesse morire e farsi ammazzare per amor loro. Allora, per la gran forza ed efficacia delle parole di costoro, molti determinatamente vengono ad offerirsi a questo, i quali subito son condotti sopra un palco dove, fatte alcune cerimonie, gli appresentano un collare di ferro largo intorno al collo, il quale dalla parte di fuori è tondo, ma in quella di dentro è fatto a modo di un rasoio; e nella parte davanti del collare pende una catena sin al petto, nella quale, postisi a sedere e ritirando a loro le gambe, vi mettono dentro i piedi, e in tanto che il sacerdote dice certe parole, costoro avanti tutto il popolo gagliardamente distendono i piedi, e alzando la testa spiccano immediate il capo dal busto: e in quella maniera offerendo la vita in sacrificio degli idoli, sono riputati santi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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