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      Quelli solamente di Cambaia usano di scrivere sopra la carta, e gli altri sopra le foglie di arbori, de' quali ne compongono bei libri: e non scrivono come noi né come gli ebrei, ma per lungo del foglio, cioè dalla cima a basso. Hanno tra loro diverse lingue. Tengono molti schiavi: il debitore che non ha il modo di pagare, vien dato per ischiavo al suo creditore.
     
     
      Le sorti di giuramenti che si danno ai rei che vengono incolpati di qualche errore, quando non trovino testimoni sufficienti contra di loro.
     
      Gli uomini che meritano qualche pena di giustizia, e non trovando testimonii sufficienti contra di loro, per li quali li possono far patir pena, si rimettono al suo giuramento, il qual si fa in tre modi. Il primo è che lo conducono avanti l'idolo, per il quale giura di essere innocente di quella colpa, e ivi apparecchiata una mannara affocata, e finito il giuramento, lecca il taglio di detta mannara, e s'avviene che resti illeso è assolto. Il secondo è che, doppo il giuramento, quel reo è obbligato di portare in mano per uno spazio un ferro affocato, e bruciandosi in parte alcuna vien castigato come malfattore, e non si bruciando lo liberano. Il terzo modo è communemente piú costumato tra loro, che tengono davanti all'idolo una pignatta piena di butiro bollente, nella quale il reo che ha da giurar mette due dita, le quali gli legano immediate con una benda di tela, e la suggellano, acciò ch'ella non si possa levar via: e in capo di tre giorni la disciolgono, ed essendo in parte alcuna le dita offese, subito lo castigano secondo che merita; quando che non, lo lasciano andar libero.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Cambaia