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      Già s'approssimava il mese di novembre, e non aveano la notte di piú che di cinque ore, né mai viddero persona alcuna quivi intorno. Parve ben lor vedere una notte gran quantità di fuochi, massime dalla man sinistra: pensaronsi di essere stati scoperti da quelli che abitavano quel luogo.
     
     
      Delle isole Ivuagana, Acaca, Helana, Messana e Zubut; e come il signor di Zubut,
      visto il miracolo d'un Indiano suo nipote, il qual subito ricevuto il battesmo fu guarito,
      si convertí alla fede con duomila e dugento Indiani.
     
      Vedendo Magaglianes quella terra essere molto aspra e inculta e di continuo freddo, non li parse dover consumar troppo tempo in voler cercar quella, per la qual cosa con le tre navi, senza indugio alcuno, si mise a navigar per questo stretto, per il qual, dopo 22 dí che l'avean cominciato a navigare, pervennero in un altro mare grande e profondo. La lunghezza del detto stretto di mare s'accordano esser circa trecento miglia. La terra che da man destra avevano, non è dubio ch'ella è terra ferma delle Indie occidentali, delle quali abbiamo detto. Alla sinistra banda pensano che non sia terra ferma, ma isole, perché da quel canto avevano sentito ripercuotere lo strepito delle onde del mare. Nella sopradetta banda destra del lito, vedde Magaglianes che la terra ferma si dirizzava verso la nostra tramontana, e per questo comandò che, lasciata quella, voltassero il lor cammino colle prue verso il vento di maestro, per quel grande e profondo mare, per il quale non so se mai o navi nostre o di altri abbia navigato.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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