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      E perché Burnei è reputata una delle piú belle città che si sia trovata, e donde i buoni costumi e il modo del vivere civile si potria imparare, ho deliberato alquanto parlare de' costumi di quelli popoli e delli loro ordini.
      Sono tutti quelli di questa isola cafre, cioè gentili, e per loro dii adorano il sole e la luna: il sole perché egli è signor del giorno, la luna della notte. Quello esser maschio, questa femina dicono, e chiaman questo padre e quella madre dell'altre stelle, le quali si pensano che tutte siano dii, ma dii piccoli. Quando vien fuora la mattina il sole, lo salutano con alcuni lor versi, piú presto che l'adorino, e cosí la luna che risplende la notte, da' quali addimandano figliuoli, e abbondanzia di bestiami e di frutti della terra, e altre cose simili. Sopra ogni altra cosa osservano la pietà e la giustizia, e spezialmente amano la pace e l'ozio, e grandemente biasmano la guerra e hanno in odio. Il loro re, mentre che sta in pace, è onorato come dio; ma quando desidera di far guerra, non si riposan mai fin a tanto che per le mani del nimico il re sia ammazzato, il quale, ogni volta che delibera di far guerra (il che raro accade), è messo nella prima squadra dell'ordinanza, dove esso è constretto sostener il primo empito de' nimici. Né par loro dover con furia voltarsi contra il nimico, se non quando intendono che sia stato morto il re; allora gagliardamente e con furia cominciano a combattere per la libertà e per il nuovo re. Né mai s'è visto appresso di loro re alcuno movitor di guerra che nel fatto d'arme non sia morto: e per questo rare volte guerreggiano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Burnei