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      In ciascuno di questi tali letti soglion dormire circa dieci uomini con le lor donne e figliuoli, dove si sente che fanno grandissimo romore. Hanno le lor barche fatte di un sol legno, nominate canoe, cavate con alcune punte di pietre, le quali sono tanto dure che l'adoperano come facciamo noi il ferro, del qual essi mancano. Possono stare in una di dette barche da 30 in 40 uomini; li lor remi con li qual vogano sono simili ad una pala di forno. E sono le genti di questo paese alquanto nere, ma ben disposte e agili come noi. Hanno per costume di mangiar carne umana, e quella delli loro nimici, il qual costume dicono che cominciň per cagione d'una femina che aveva un sol figliuolo, la qual, essendole stato morto, e un giorno essendo stati presi alcuni di quelli che l'avevano ammazzato, e menati avanti la detta vecchia, quella come un cane arrabbiato li corse adosso e mangiogli una parte d'una spalla. Costui poi essendosi fuggito alli suoi, e mostratogli il segno della spalla, tutti cominciarono a mangiar le carni de' nimici, i quali non mangiano tutti in un instante, ma fattoli in pezzi li mettono al fumo, e un giorno ne mangiano un pezzo lesso e l'altro un arrosto, per memoria delli lor nimici. Si dipingono maravigliosamente il corpo, sí gli uomini come le donne, e similmente si levano col fuoco tutti li peli da dosso, di maniera che gli uomini non hanno barba, né le donne alcun pelo. Fanno le lor vesti di penne di pappagalli, con una gran coda nella parte di drieto, e in tal maniera che ci facevan ridere vedendole.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307