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      Li nostri fecero lor cenno che volesser venire alle navi, ed essi, prendendo solamente li lor archi, e fatte montar le loro femmine sopra certi animali che son fatti come asini, le misero in disparte. Questi uomini non sono cosí grandi come quel primo, ma sono ben molto grossi: hanno la testa quasi mezzo braccio lunga, e sono tutti dipinti, e non vestiti come gli altri, eccetto che una pelle che portano davanti le parti vergognose. E menano seco come in un laccio quattro piccoli animali, e quando vogliono prender degli altri, gli legano a qualche spino over legno, e gli animali grandi vengono a giucar con li piccoli, ed essi, stando in disparte, con le lor freccie gli ammazzano. Menarono tre maschi e tre femmine di detti animali, per cagione di prenderne degli altri.
      Dapoi fu veduto un altro gigante, maggiore e meglio disposto che gli altri, con uno arco e freccie in mano, il qual s'accostò alli nostri e, toccandosi la testa, si voltò e levò le mani al cielo; e li nostri fecero il simile. Il capitano gli mandò il battello, col quale il menarono in una piccola isola che è nel porto. Costui era molto trattabile e grazioso, saltava e ballava, e ballando si ficcava con li piedi nella terra un palmo. Stette lungo tempo con li nostri, i quali gli posero nome Giovanni, e pronunziava chiaramente Iesus, Pater noster, Ave Maria, Giovanni, come noi, ma con una voce molto grossa. Il capitan generale gli donò una camicia di tela e una di panno di bianchetta, una berretta, uno specchio, un pettine e altre cose, e lo rimandò alli suoi, il qual se n'andò molto allegro e contento.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Giovanni Iesus Pater Ave Maria Giovanni