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      Il giorno dietro se ne venne al capitano e gli portò uno di questi grandi animali; dapoi non fu piú veduto: si pensa che li suoi lo ammazzassero perché aveva conversato con li nostri.
      Dopo 15 giorni vennero quattro di questi giganti senza alcuna arma, ma le aveano ascose fra alcune spine. Il capitano ne ritenne duoi, li quali erano i piú giovani e meglio disposti, con inganno in questo modo, che, donandogli coltelli, forbici, specchi, sonagli e paternostri di cristallo, avendo loro le mani pieni di tal cose, il capitano fece portar duoi ferri di quelli che si mettono alli piedi, e fece metterli loro alli piedi, faccendo cenno di volerglieli donare: e perciò che erano di ferro piacevano lor molto, e non sapevano come portarli, perciò che le mani e intorno erano impacciati delle cose che gli erano state donate. Gli altri duoi giganti volevano aiutarli a portare, ma il capitano non volse. E quando rinchiusero li ferri che traversano le gambe, cominciarono a dubitare, ma il capitano li assicurò, e perciò stettero fermi: e quando si viddero ingannati, gonfiarono come tori, e gridavano forte «Setebos», che gli aiutasse, e furono messi subito in due navi separati. Agli altri duoi non si potette mai legar le mani, ma con gran fatica un di loro fu posto in terra da nove uomini de' nostri. Al quale avendo legate le mani, subito costui se le dislegò e se ne fuggí, e cosí fecero gli altri che erano venuti in compagnia di questi tali; e li minori correvano piú velocemente che non facevano li grandi, e nel fuggire tirarono tutte le lor freccie, e passarono la coscia ad un de' nostri, il qual morí. Non si poteron mai giugner con li schioppi né balestre, perché correano ora da una banda ora dall'altra.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307