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      Ma avanti il re, con duoi de' suoi principali e due sue femmine molto belle, bevettero un gran vaso il qual era pieno di vino di palma, senza mangiare alcuna cosa; e volendo che Antonio Pigafetta facesse il simile, lui si escusò dicendo aver cenato, e non volse bevere se non una volta, nella qual fece tutte quelle cerimonie che avea imparato dal re di Messana. Dapoi venuta la cena, furono portati assai vasi di porcellana pieni di risi e pesci, e cenando mai costoro bevettero vino, ma con una scodella di porcellana bevevan brodo di pesce molto salato, e il riso mangiavano in luogo di pane. Il modo come lo cossero è questo: hanno una gran padella fatta di terra, nella qual mettono una foglia grande che copre tutto il fondo, e poi mettono dentro l'acqua col riso, e lo lasciano tanto bollire che diventa duro come pane; poi lo cavano fuori e ne fanno alcuni pezzi, e questo è il modo come tutti questi popoli cuocono il riso. Dopo cena il re fece portar una stuora fatta di canne, e un'altra di palme, e un cussin fatto di foglie, accioché Antonio Pigafetta dormisse sopra di quelli, e il re e le due sue femmine andarono a dormir in un altro luogo separato.
      Fatto giorno, fin che preparavano il desinare, Antonio Pigafetta dette una volta per l'isola, dove in molte case vidde assai cose fatte d'oro, ma poche vettovaglie. Poi desinarono, e mangiarono solamente risi e pesce. Il qual desinare finito, Antonio disse al re con cenni che vederia volentieri la regina, il qual rispose ch'era contento.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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