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      Seguendo poi il loro cammino, viddero un prao, il qual presero: ed era carico di coche, che portavano a Burnei. Gli uomini se ne fuggirono notando in una isola vicina.
      Ad un capo della isola di Burnei, oltra della sopradetta, si truova una isola detta Ciumbubon, il qual è sopra l'equinoziale gradi otto e minuti sette, dove si trovò un porto atto per acconciar la nave: e per questa cagione entrarono dentro, e non avendo le cose necessarie per acconciarla, fu necessario dimorar in quel luogo quaranta giorni. Ed ebbero grandissime fatiche ciascun di loro, ma la maggiore fu riputata l'andar nelli boschi a far legne, non avendo alcuno in piede scarpe, che per la lunghezza del tempo l'avevan tutte consumate. In questi boschi trovarono porci cinghiali, delli quali ne ammazzarono uno e lo portarono alla nave.
      In questo tempo che stettero qui, passarono con un battello in un'altra isola, dove erano animali come cocodrilli grandi, e avevan la testa lunga due palmi e li denti grandi, e vivono cosí in terra come in mare. Presero anche ostriche di diverse sorti, ma tra le altre ne trovarono due: la carne che era in una pesò 25 libbre, e l'altra 44. Fu preso un pesce che aveva la testa come un porco e due corna; tutto il resto del corpo era di un osso solo, con un dorso di sopra fatto come una sella, la qual era picciola. Ancora in quel luogo trovarono un arbore che aveva le foglie le quali, come cadevano in terra, camminavano come se fussero state vive: queste foglie sono molti simili a quelle del moro; hanno da una parte e dall'altra come duoi piedi, corti e appuntati, e schizzandoli non vi si vede sangue.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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