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      Come il re di Tarenate venne alle navi per far contrattar i garofani, e ne fece venir gran quantità;
      e come il re di Tidore esortò li nostri a ritornar a questo viaggioper vendicar la morte di suo padre, qual fu morto nell'isola detta Buru,
      e dopo fattoli molte offerte giurò di sempre esser amico del re di Spagna.
     
      Un giorno vennero dall'isola di Tarenate molte barche cariche di garofani, ma non volsero contrattar con li nostri per modo alcuno, percioché dubitavano, e volevano aspettare il loro re. Un lunedí venne il loro re con un prao, sonando cembali, e volse passar per il mezzo delle nostre navi, le quali per onorarlo scaricarono molti colpi d'arteglieria. E fece contrattar li detti garofani, e disse alli nostri che fra quattro giorni ne faria venir una gran quantità: e alli XXVI di novembre ne mandò cento e novantaun cathil di detti garofani, i quali chiamano con diversi nomi, cioè gomode, bugalavan, chiauche.
      Un giorno il re di Tidore disse alli nostri che il costume delli re di quella isola non era di partirsi cosí facilmente di casa sua e andar di qua e di là, come avea fatto esso, che per amor del re di Spagna era andato in molti luoghi per satisfar alli nostri, accioché potessero caricare le lor navi e ritornar in Spagna; e che gli pregava che volessero, piú presto fusse possibile, ritornar di nuovo a questo viaggio e venirsene a vendicar la morte di suo padre, il qual fu morto in un'isola detta Buru. Poi disse che egli era usanza, quando le navi si partivano del suo porto, che si faceva loro un convito, della qual cosa esso non voleva mancare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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