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      Il qual ragionamento non mi basta l'animo di poter scriver cosí particolarmente com'io lo udi', perché mi saria di bisogno d'altro ingegno e altra memoria che non è la mia; pur mi sforzerò sommariamente e come per capi di recitar quel che mi potrò ricordare.
      In questo luogo di Cafi adunque essendo andati a visitar detto eccellente messer Ieronimo, lo trovammo accompagnato con un gentiluomo, grandissimo filosofo e matematico, che allora gli mostrava uno instrumento fatto sopra un moto de' cieli trovato di nuovo, il nome del quale per suoi rispetti non si dice. E avendo tra loro disputato lungamente sopra questo nuovo moto, per ricrearsi alquanto l'animo fecero portare una balla grande molto particolare di tutto il mondo, sopra la quale questo gentiluomo cominciò a parlare, dicendo che tutti gli uomini studiosi erano grandemente obligati e tenuti alli serenissimi re di Portogallo stati da cento anni in qua, conciosiaché avevano spesi infiniti tesori non già in guerra alcuna contra cristiani, ma in discoprir nuovi paesi che già tanti secoli erano stati nascosti, e far in quelli esaltare la fede di nostro Signor Giesú Cristo; e ch'erano stati fortunatissimi nelli capitani e gentiluomini mandati a questa impresa, perché tutti si avevano diportato con grandissimo valore, e che non sapeva trovar una nazione generalmente di tanta virtú come la portoghese, e tanto desiderosa dell'onore ed esaltazione del suo re, pel quale non stimariano morir mille volte il giorno, né mai si è inteso che alcuno di loro sia mancato a sua Maestà della debita obedienza e fede, ancora che si siano trovati in lontani paesi e con infinito tesoro nelle mani.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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