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      Perché non dovean gli principi che hanno questo maneggio avervi mandate due o tre colonie ad abitarlo e far domestico, di salvatico e inculto che egli si trova, essendo massimamente cosí grasso, fruttifero e copioso d'ogni sorte di biade, legumi e animali, con fiumi cosí grandi che per uno vi navigò piú di centoottanta miglia all'insú, trovandolo infinitamente abitato da una banda e l'altra; e far che li governatori di dette colonie facessero discoprir verso tramontana dove è la terra detta del Lavoratore, e veder se ella si congiunge con la Norvega, over se vi è mare, come è verisimile che vi debba essere, conciosiacosaché è da credere che gli Indiani detti di sopra, buttati dalla fortuna, circondando la parte della Norvega venissero per quella alli liti della Germania; e appresso, mandando verso il vento di ponente maestro, scoprissero il mare pel qual si potesse navigar verso il paese del Cataio, e di lí poi verso l'isole Molucche? Queste sariano imprese che fariano gli uomini immortali, le quali il signor Antonio di Mendoza, per la singular sua virtú e grandezza d'animo, avendole conosciute, ha ben voluto metterle ad esecuzione, perciò che, trovandosi vice re nel paese del Mexico, ora detto la Nova Spagna, ch'è in gradi venti sopra l'equinoziale nella sopradetta parte del mondo novo, mandò per terra suoi capitani e anco per mare una buona armata. E mi ricordo, essendo in Fiandra alla corte cesarea, aver vedute sue lettere scritte del MDXLI dal Mexico, che dicevano come egli avea fatto scoprire alla volta del vento di maestro il regno delle Sette Città, dov'è quella detta Civola per il reverendo padre F. Marco da Niza, e come oltra 'l detto regno, alla volta pur di maestro, il capitano Francesco Vasques di Coronado, avendo trapassati grandissimi deserti, era pervenuto sopra 'l mare, dove avea ritrovati navilii che navigavano per quello con mercanzie, i quali portavano per insegna sopra la prua alcuni uccelli fatti di oro e d'argento ch'al Mexico chiamano alcatrazzi e che li marinari con cenni dimostravano ch'erano stati trenta giorni a venire in quelli porti: dal che si comprendeva che questi tal navilii non potevano essere se non del paese del Cataio, per esser posto all'incontro di quella parte di terra scoperta.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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