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      Le genti di questa isola sono idolatre, ma pur è gente mansueta e amichevole; e ci fornimmo alla giornata, per esser la isola abondante di porci, risi, galline e mele e altri frutti. E tengono oro e mine, e abondanza di gengevo e pepe; vanno vestiti come quelli della isola grande, hanno ferro e arme come quelli. Circonda questa isola 160 leghe; la sua maggior altezza sarà di poco piú di XV gradi, e il piú basso in XII: corre tutta dal levante al ponente. Alla tramontana di quella sta un'altra isola grande, di maniera che tra una e l'altra vi è uno stretto di mare di XII leghe di viaggio, nel quale vi sono diverse isolette piccole, tutte popolate, e sono molto fertili delle vettovaglie già dette, e in tutte porti e sorgidori molto buoni.
      E di lí navigando al levante, ritornando alla Nuova Spagna in questo navilio e montando fino a XVI gradi, ed essendo andati CC leghe, poco piú o manco, trovammo un'isola che chiamammo Apriocchio, perché la lavava il mare; e di lí navigando al levante e quarta di greco, discoprimmo due altre isole grandi, che stavano una dall'altra in XVI e XVII gradi, nelle quali non sorgemmo né vedemmo ciò che vi fusse. E di lí navigando pur al levante e greco, ci mettemmo nella maggiore altezza, fino che arrivammo a XXV gradi, e ivi vedemmo altre tre isole, avendo navigato quasi CCC leghe tra le dette isole, di maniera che eravamo andati dall'isola chiamata Filippina, di onde partimmo, fino a queste 500 leghe, che stanno in XXIIII e XXV gradi: e una di quelle butta un vulcano grande di fuoco, e vedemmo il fumo e le fiamme molto da lungi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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