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      Ora vedete voi il travaglio nel qual ci trovammo in questa navigazione, dependendo dal parer del demonio tutti questi suoi servi circa l'andare o non andare al Giapan, non si movendo quelli che governavano la nave se non per quello che lui per la sua sorte gli diceva.
      Andando dunque assai adagio, avanti l'arrivare alla China, essendo vicini alla terra detta Cocchinchina, ci accadettero due disgrazie. L'una fu che nella vigilia della Maddalena, essendo sopra l'ancore per la grande tempesta, Manuel China che veniva con noi, trovandosi per caso aperta la sentina, cascò dentro: tutti pensavamo, per la grande caduta e per esser stato il capo e mezzo corpo sotto l'acqua un gran pezzo, che fusse morto, e cosí lo cavammo con gran fatica; pur volse Dio nostro Signore che non morse, ben si fece una grande ferita nel capo nel cascare, e subito fu curato. La seconda fu che una figliuola del capitano cascò nel mare, e movendosi fortemente la nave per la tempesta, e per esser molto turbato il mare, non ci fu ordine camparli la vita, e in presenzia del padre e di tutti si affogò presso alla nave: e furono tanti li pianti e gridi quel dí e la notte seguente, che era d'aver compassione dell'anime loro, e del pericolo della vita in tutti quelli che stavano nella nave. E domandando all'idolo al qual avevano sacrificato tutto il dí e la notte molti uccelli, dandogli a mangiar e bere, perché era morta la figliuola, uscí la sorte che se il Manuel nostro fusse morto, che la figliuola non cascava né si affogava.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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