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      E come che li Mori di questa costa Zanguebar navighino con navi e zambuchi cuciti con cairo, senza esser inchiodati al modo delle nostre, per poter sopportar l'impeto delli mari freddi della terra oltra il capo di Buona Speranza verso l'antartico, e questo ancor con movimenti e tempi fatti, e piú che hanno già esperienzia in alcune navi smarrite, che vennero verso questa parte del grande oceano occidentale, non ardirono però mai di tentar questo discoprimento della terra che giace al ponente dal capo delle Correnti, ancora che molto lo desiderassino, come loro confessano, principalmente quelli della città Quiloa, che fu il maggior discoprimento di tutte le città di quella costa, percioché da questa fu abitata e popolata gran parte della terra ferma e dell'isole vicine, e alcuni porti dell'isola di San Lorenzo, per esser situata quasi nel mezzo di questa costa, avanti la città di Magadaxo e il capo delle Correnti. Di maniera che sotto e sopra non li restò cosa che non corresse e occupasse fin a farsi patrona di Mombaza, Melinde e dell'isola di Pemba, Zanzibar, Monfia, Comoro, e di altre molte popolazioni che uscirono di quella, per la possanza e ricchezza che ebbe dapoi che si fece patrona della mina di Cefala, la qual avevano perso nel tempo che noi discoprimmo la India per causa delle divisioni che avevano fra loro per la morte di alcuni re di quella.
      Il sito della città di Quiloa è in una terra la quale, ancora che sia della costa della terra ferma Zamguebar, il mare l'andò girando con uno stretto che la fece restar isola.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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