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      Adunque, con queste due braccia e il mare dall'altra banda, rimane questo regno di Cefala in una isola, che potrà aver di circuito piú di settecentocinquanta leghe, la qual isola nel sito, vettovaglie, animali e abitazioni è quasi come è la terra Zanguebar, della qual abbiamo scritto, per essere una parte di lei; nondimeno, come si va allontanando dalla linea equinoziale, eccetto la parte maritima di esso, di questo fiume Cuama fin al capo delle Correnti per dentro della terra ferma tutto è paese eccellente, temperato, salutifero, verde e fertile di tutte le cose che ivi si possono desiderare. Solamente quella parte dal capo delle Correnti fino alla bocca del fiume Spirito Santo, discostandosi un poco dal lito maritimo, tutta è campagna di grandi pascoli di ogni sorte d'armenti, ma è cosí povera di arbori che con lo sterco degli animali si scaldan le genti, e si veston delle pelli di quelli, per esser freddissima, per cagion delli venti che vengono da quel mar gelato di sotto il polo antartico. L'altra terra, che va al lungo del fiume di Zuama della parte interiore di tutta l'isola, per il piú è montuosa, coperta di arbori, bagnata da fiumi, graziosa nella sua situazione: e però è piú abitata, e la maggior parte del tempo vi fa residenzia il re Benomotapa. E per esser cosí frequentata fuggono di là gli elefanti e vanno a stanziar per l'altra campagna, mettendosi insieme a modo di mandrie di vacche: e non può esser di manco, percioché generalmente si dice fra quelli Cafri che ogni anno muoiono quattro over cinquemila teste di elefanti, e questo si può credere vedendo la grande quantità di avorio che di là si porta all'India.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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