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      Fra loro non sono cavalli, e perciò la guerra che fa Benomotapa è a piede, con queste armi, cioè archi, freccie, dardi, daghette, securi di ferro che tagliano benissimo; e la gente ch'egli tiene piú appresso di sé sono da ducento cani, percioché dice che questi sono fidelissimi servitori, cosí nella caccia come nella guerra. Tutto il bottino che si piglia nella guerra si divide fra la gente, li capitani e il re, e ciascuno porta seco di casa sua quello che ha da mangiar, ancora che il principe sempre li manda delle pecore o buoi che mena nello esercito. Quando cammina, dove dee alloggiar li fanno una casa nuova di legnami, e in quella vi debbe esser di continuo fuoco acceso, senza che sia estinto, perché dicono che nella cenere si possono fare alcuni maleficii in danno della sua persona. Nel tempo che vanno in guerra non si lavano mai le mani né il volto, per mostrar dolor, fin che non abbino vittoria contra li suoi nimici, né manco conducono le sue mogli alla guerra, ancor che siano cosí ben volute e onorate da loro che, se una moglie di uno va per una strada, e per la medesima passa il figliuolo del re, egli è obligato di darli luogo dove la passa, e lui di fermarsi. Benomotapa dentro delle porte della sua casa tiene piú di mille donne, figliuole di signori, ma vuole che la prima sia signora di tutte l'altre, ancora ch'ella sia piú bassa di generazione, e il primo figliuolo di questa è erede del regno. E quando vien il tempo del seminare overo del raccoglier le biade, la regina va al campo con l'altre donne a proveder a tutte le faccende, e hanno questo per grande onore.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





Benomotapa