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      Dipoi disse che il reubarbaro nasce da per tutto in quella provincia, ma molto miglior che altrove in alcune montagne ivi vicine, alte e sassose, dove sono molte fontane e boschi di diverse sorti d'altissimi alberi; e la terra è di color rosso, e per le molte pioggie e fontane che da per tutto corrono quasi sempre fangosa.
      Quanto alla radice e foglie, avendone il predetto mercante per sorte portata seco dal paese una picciola pittura, per quello che si vedeva diligentemente e con molto arteficio dipinta, trattosela di seno ce la mostrò e descrisse, dicendo quella esser la vera e natural figura del reubarbaro: della quale ne presi un ritratto per metterlo qui sotto in disegno, insieme con la sua istoria e dichiarazione, secondo la relazione avuta da lui.
     
      [vedi figur_03.gif]
     
      Sono adunche dette foglie lunghe ordinariamente, come disse, due spanne, ma piú e meno poi secondo la grandezza della pianta, astrette da basso e larghe di sopra. Hanno nella loro circonferenzia un certo pelo piccolino, o lanugine che vogliamo dire; il tronco che viene sopra la terra, al quale sono attaccate le foglie, è verde e alto quattro dita e anco un palmo da terra, e nascono le foglie similmente verdi, ma come s'invecchiscono divengono gialle, sí come erano in pittura, e si distendono per terra. Produce il detto tronco nel mezo un certo ramicello sottile con alcuni fiori attaccati d'ogn'intorno, simili alle viole mammole nella forma, ma di colore di latte e azzurro e alquanto maggiori delle viole mammole sopradette, l'odor de' quali è molto acuto e fastidioso, e in modo che dispiace assai a coloro che l'odorano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136