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      Resta ch'io dica ancora in generale alquante cose sopra questo libro, ch'io già essendo giovane udi' piú volte dire dal molto dotto e reverendo don Paolo Orlandino di Firenze, eccellente cosmografo e molto mio amico, che era priore del monasterio di Santo Michele di Murano a canto Venezia, dell'ordine de Camaldoli, che mi narrava averle intese da altri frati vecchi pur del suo monasterio. E questo è come quel bel mappamondo antico miniato in carta pecora, e che oggidí ancor in un grande armaro si vede a canto il lor coro in chiesa, la prima volta fu per uno loro converso del monasterio, quale si dilettava della cognizione di cosmografia, diligentemente tratto e copiato da una belissima e molto vecchia carta marina e da un mappamondo, che già furono portati dal Cataio per il magnifico messer Marco Polo e suo padre; il quale, cosí come andava per le provincie d'ordine del gran Can, cosí aggiugneva e notava sopra le sue carte le città e luoghi che egli ritrovava, come vi è sopra descritto. Ma per ignoranzia d'un altro che dopo lui lo dipinse e forní, aggiugnendovi la descrizione d'uomini e animali di piú sorti e altre sciocchezze, vi furono aggiunte tante cose piú moderne e alquanto ridiculose, che appresso gli uomini di giudicio quasi per molti anni perse tutta la sua auttorità. Ma poi che non molti anni sono per le persone giudiciose s'è incominciato a leggere e considerare alquanto piú diligentemente questo presente libro di messer Marco Polo che fin ora non si avea fatto, e confrontare quello ch'egli scrive con la pittura di lui, immediate si è venuto a conoscere che 'l detto mappamondo fu senza alcuno dubbio cavato da quello di messer Marco Polo, e incominciato secondo quello con molto giuste misure e bellissimo ordine: onde fin al presente giorno è dapoi continuamente stato in tanta venerazione e precio appresso tutta questa città, e coloro massime che si dilettano delle cose di cosmografia, che non è mai giorno che d'alcuno non sia con molto piacere veduto e considerato, e fra gli altri miracoli di questa divina città, nell'andare de' forestieri a vedere i lavori di vetro a Murano, non sia per bella e rara cosa mostrato.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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