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      La qual navigazione (ancor che con l'esito fin ora non sia stata bene intesa), se col spesso frequentarla e col lungo uso e cognizione di que' mari si continuerà, è per fare grandissima mutazione e rivolgimento nelle cose di questa nostra parte del mondo. E tutte queste particolarità senza dubio alcuno furono cavate dalle carte e mappamondo del Cataio, perché messer Marco non fu mai nel seno Arabico né verso l'isole quivi vicine, e gran parte dell'informazione del terzo libro è da credere che gli fusse data da marinari di quelli mari d'India, li quali grossamente gli dicevano per arbitrio loro quanto era da un'isola all'altra (e mille e duemila miglia a loro non pareva troppo gran cosa); e anche per qual vento vi s'andasse non sapevano cosí chiaramente come al presente si sa, per le carte sí diligentemente e con tanta misura fatte e con li venti e con li gradi. E vi sono anco de' nomi di una medesima provincia duplicati, di che il lettore non piglierà ammirazione; e alcuna volta in cambio d'isole dice regni: come nella Zava minore, al capitolo decimo del terzo libro, mette otto regni, li quali a giudicio d'uomini pratichi sono isole, come saria dire che il regno di Samatra (chiamata da lui Samara) è quella grandissima isola di Sumatra, e cosí di molte altre le quali al presente ci sono incognite, che nell'avenire, col tempo e per la navigazione de' Portughesi, facilmente si saperanno.
      Si conosce ancora come al suo tempo non v'era el bussolo e la calamita a' nostri tempi ritrovata, cosa tanto maravigliosa e rara, né si sapeva la elevazione del polo con li gradi come ora si sa, ma grossamente guardandolo dicevano: la stella tramontana può essere tanti cubiti o braccia alta dal mare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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