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      Hanno ancora latte secco a modo di pasta, e seccasi in questo modo: fanno bollire il latte, e allora la grassezza che nuota di sopra si mette in un altro vaso, e di quella si fa il butiro, perché fin che stesse nel latte non si potria seccare; si mette poi il latte al sole, e cosí si secca. E quando vanno in esercito portano di questo latte circa dieci libre, e la mattina ciascuno ne piglia mezza libra e la mette in un fiasco picciolo di cuoio, fatto a modo d'un utre, con tant'acqua quanto li piace; e mentre cavalca, il latte nel fiasco si va sbattendo e fassi come sugo, il qual bevono: e questo è il suo desinare. Oltre di ciò, quando i Tartari combattono co' nemici, mai si meschiano totalmente con loro, anzi continuamente cavalcano a torno qua e là saettando, e alle volte fingono di fuggire, e fuggendo saettano da dietro li nemici che seguitano, sempre uccidendo cavalli e uomini come se combattessero a faccia a faccia: e a questo modo i nemici, credendo aver avuto vittoria, si trovano aver perso, e allora i Tartari, vedendo avergli fatto danno, ritornano di nuovo contra di loro, e quelli virilmente combattendo conquistano e prendono. E hanno li lor cavalli cosí ammaestrati a voltarsi che ad un signo si voltan in ogni parte che vogliono, e in questo modo hanno vinto molte battaglie.
      Tutto quello che v'abbiam narrato è nella vita e costumi de' rettori dei Tartari. Ma al presente sono molto bastardati, perché quelli che conversano in Ouchacha osservano la vita e costumi di quelli ch'adorano gl'idoli e hanno lasciata la sua legge; quelli che conversano in Oriente osservano i costumi de' saraceni.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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