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      In questa contrata si truova il piú nobile e fino muschio che sia nel mondo, ed è una bestia picciola come una gazella, cioè della grandezza d'una capra, ma la sua forma è tale: ha i peli a similitudine di cervo, molto grossi, li piedi e la coda a modo d'una gazella; non ha corne come la gazella. Ha quattro denti, cioè due dalla parte di sopra e due dalla parte di sotto, lunghi ben tre dita e sottili, bianchi come avolio, e due ascendono in su e due descendono in giú, ed è bello animale da vedere. Nasce a questa bestia, quando la luna è piena, nell'umbilico sotto il ventre un'apostema di sangue, e i cacciatori nel tondo della luna escono fuori a prender de' detti animali, e tagliano questa apostema come la pelle e la seccano al sole: e questo è il piú fin muschio che si sappi. E la carne del detto animal è molto buona da mangiare, e pigliasene in gran quantità, e messer Marco ne portò a Venezia la testa e i piedi di detto animale secchi.
      Gli uomini veramente vivono di mercanzie e d'arti; hanno abondanza di biade. Il transito della provincia è di venticinque giornate, nella quale si truovano fagiani il doppio maggiori de' nostri, ma sono alquanto minori de' pavoni, e hanno le penne della coda lunghe otto o dieci palmi. Ne sono anco della grandezza e statura come sono li nostri, e vi sono ancora altri uccelli di molte altre maniere, che hanno bellissime penne di diversi colori. Quelle genti adorano gli idoli, e sono grassi e hanno il naso picciolo; i loro capelli sono neri, e non hanno barba, salvo che quattro peli nel mento.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Marco Venezia