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      Cap. 53.
     
      Nella sopradetta provincia era la principal sedia del Prete Gianni di tramontana quando el dominava li Tartari, e a tutte l'altre provincie e regni circonstanti, e fino al presente ritiene nella sua sedia i successori. E questo Georgio sopradetto dopo il Prete Gianni è il quarto di quella progenie, ed è tenuto il maggior signore. E vi sono due regioni dove questi regnano, che nelle nostre parti chiamano Og e Magog, ma quelli che ivi abitano lo chiamano Ung e Mongul, in ciascuno de' quali è una generazione di gente: in Ung sono Gog, e in Mongul sono Tartari.
      E cavalcandosi per questa provincia sette giornate, andando per levante verso 'l Cataio, si truovano molte città e castella, nelle quali le genti adorano gl'idoli, e alcune osservano la legge di Macometto, e altri sono cristiani nestorini. Vivono di mercanzie e arti, perché si fanno panni d'oro nasiti fin e nach, e panni di seta di diverse sorti e colori come abbiamo noi, e panni di lana di diverse maniere. Quelle genti sono suddite al gran Can, e vi è una città nominata Sindicin, nella quale s'esercitano l'arti di tutte le cose e fornimenti che s'appartengono all'armi e ad un esercito. E ne' monti di questa provincia è un luogo nominato Idifa, nel quale è un'ottima minera d'argento, dalla qual se ne cava grandissima quantità; e oltre di ciò hanno molte cacciagioni.
     
      Della provincia di Cianganor, e della sorte di grue che si trovano, e della quantità di pernici e quaglie che 'l gran Can fa allevare.
      Cap. 54.
     
      Partendosi dalla sopradetta provincia e città e andando per tre giornate, si truova la città nominata Cianganor, che vuol dire stagno bianco, nella qual è un palagio del gran Can, nel quale vi suol abitare molto volentieri, perché vi sono intorno laghi e riviere dove abitano molti cigni, e in molte pianure grue, fagiani, pernici e uccelli d'altra sorte in gran quantità. Il gran Can piglia grandissimo piacere andando ad uccellare con girifalchi e falconi e prendendo uccelli infiniti.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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