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      E quando queste bestie vanno pascolando per li prati e per le foreste se gli porta gran riverenza, né ardiria alcun andargli davanti overo impedirli la strada. E avendo gli astrologhi suoi, che sanno l'arte magica e diabolica, detto al gran Can che ogn'anno, al vigesimo ottavo dí della luna d'agosto, debbia far spandere del latte di queste cavalle per l'aria e per terra per dar da bere a tutti i spiriti e idoli che adorano, acciò che conservino gli uomini e le femine, le bestie, gli uccelli, le biade e l'altre cose che nascono sopra la terra, però per questa causa il gran Can in tal giorno si parte dal sopradetto luogo e va a far di sua mano quel sacrificio del latte.
      Fanno ancora questi astrologhi, o vogliam dire negromanti, una cosa maravigliosa a questo modo: che come appar che 'l tempo sia turbato e vogli piovere, vanno sopra il tetto del palagio ove abita il gran Can, e per virtú dell'arte loro lo difendono dalla pioggia e dalla tempesta, talmente che a torno a torno descendono pioggie, tempeste e baleni, e il palagio non vien tocco da cosa alcuna. E costoro che fanno tal cose si chiamano tebeth e chesmir, che sono due sorti d'idolatri quali sono i piú dotti nell'arte magica e diabolica di tutte l'altre genti, e danno ad intendere al vulgo che queste operazioni siano fatte per la santità e bontà loro, e per questo vanno sporchi e immondi, non curandosi dell'onor loro né delle persone che li veggono; sostengono il fango nella lor faccia, né mai si lavano né si pettinano, ma sempre vanno lordamente.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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