Pagina (154/1136)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E venuto il giorno della festa, fanno i sacrificii de' detti castrati, e spargono il brodo avanti gl'idoli, e a questo modo gli onorano.
      Hanno questi popoli grandi monasterii e abbazie, e cosí grandi che pareno una picciola città, in alcuna delle quali potriano essere quasi duemila monachi, i quali secondo i costumi loro servono agl'idoli, e si vestono piú onestamente degli altri uomini, e portano il capo raso e la barba, e fanno festa agl'idoli con piú solenni canti e lumi che sia possibile; e di questi alcuni possono pigliar moglie. Vi è poi un altro ordine di religiosi, nominati sensim, quali sono uomini di grand'astinenza, e fanno la loro vita molto aspra, però che tutt'il tempo della vita sua non mangiano altro che semole, le quali mettono in acqua calda e lasciano stare alquanto, fin che si levi via tutto il bianco della farina: e allora le mangiano cosí lavate, senz'alcuna sostanza di sapore. Questi adorano il fuoco e dicono gli uomini dell'altre regole che questi che vivono in tant'astinenza sono eretici della sua legge, perché non adorano gl'idoli come loro; ma è gran differenza tra loro, cioè tra l'una regola e l'altra, e questi tali non tolgono moglie per qualsivoglia causa del mondo. Portano il capo raso e la barba, e le lor vesti sono di canapo, nere e biave, e se fossero anco di seta, le portarebbero di tal colore. Dormono sopra stuore grosse, e fanno la piú aspra vita di tutti gli uomini del mondo.
      Or lasciamo di questi, e diremo de' grandi e maravigliosi fatti del gran signore e imperator Cublai Can.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Cublai Can