Pagina (168/1136)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Intra questo circuito di muro è un altro circuito di muro, il qual è grossissimo, e la sua altezza è ben dieci passa, e tutti i merli sono bianchi; il muro è quadro e circuisce ben quattro miglia, cioè un miglio per ciascun quadro, e in questo terzo circuito sono sei porte, similmente ordinate come nel secondo circuito. Sonvi ancora otto palagi grandissimi, ordinati come nel secondo circuito predetto, ne' quali similmente si tengono i paramenti del gran Can. Fra l'uno e l'altro muro son arbori molto belli e prati ne' quali sono molte sorti di bestie, come cervi e bestie che fanno il muschio, caprioli, daini, vari e molte altre simili, di modo che fra le mura, in qualunque luogo dove si truova vacuo, vi conversano bestie. I prati hanno erba abondantemente, perché tutte le strade sono saleggiate e sollevate piú alte della terra ben due cubiti, talmente che sopra quelle mai non si raguna fango né vi si ferma acqua di pioggia, ma discorrendo per i prati ingrassa la terra e fa crescer l'erba in abondanza.
      E dentro a questo muro, che circuisce quattro miglia, è il palagio del gran Can, il qual è il piú gran palagio che fosse veduto giamai. Esso adunque confina con il predetto muro verso tramontana e verso mezodí, ed è vacuo, dove i baroni e i soldati vanno passeggiando. Il palagio adunque non ha solaro, ma ha il tetto overo coperchio altissimo; il pavimento dove è fondato è piú alto della terra dieci palmi, e a torno a torno vi è un muro di marmo ugual al pavimento, largo per due passa, e tra il muro è fondato il palagio, di sorte che tutto il muro fuor del palagio è quasi come un preambulo, pel quale si va a torno a torno passeggiando, dove possono gli uomini veder per le parti esteriori.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Can Can