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      E le tavole sono talmente ordinate che 'l gran Can, sedendo nella sua sedia, può veder tutti. Né crediate che tutti segghino a tavola, anzi la maggior parte de' soldati e baroni mangia in sala sopra tapedi, perché non hanno tavole; e fuor della sala sta gran moltitudine d'uomini che vengono da diverse parti, con varii doni di cose strane e non solite a vedersi, e sonvi alcuni che hanno avuto qualche dominio e desiderano di riaverlo, e questi sogliono sempre venire in tali giorni che 'l tien corte bandita overo fa nozze. E nel mezo della sala dove il signor siede a tavola è un bellissimo artificio grande e ricco, fatto a modo d'un scrigno quadro, e ciascun quadro è di tre passa, sottilmente lavorato con bellissime scolture d'animali indorati, e nel mezo è incavato e vi è un grande e precioso vaso a modo d'un pittaro, di tenuta d'una botte, nel quale vi è il vino; e in ciascun cantone di questo scrigno è posto un vaso di tenuta d'un bigoncio, in uno de' quali è latte di cavalle e nell'altro di camelle, e cosí degli altri, secondo che sono diverse maniere di bevande. E in detto scrigno stanno tutti i vasi del signore, co' quali se li porge da bere, e sonvi alcuni d'oro bellissimi, che si chiamano vernique, le quali sono di tanta capacità che ciascuna, piena di vino overo d'altra bevanda, sarebbe a bastanza da bere per otto o dieci uomini; e a ogni due persone che seggono a tavola si pone una verniqua piena di vino con una obba, e le obbe sono fatte a modo di tazze d'oro che hanno il manico, con le quali cavano il vino dalla verniqua, e con quelle bevono, la qual cosa si fa cosí alle donne come alli uomini.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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