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      E ciò fanno quelli che sono lontani trenta giornate in grandissima quantità; quelli veramente che sono distanti quaranta giornate, per essere troppo lontani, non mandano le carni, ma solamente le pelli acconcie e altre che non sono acconcie, acciò che il signor possa far fare le cose necessarie, cioè per conto dell'arme ed eserciti.
     
      Delli leopardi, lupi cervieri e leoni assuefatti a pigliar degli animali,
      e dell'aquile che pigliano lupi.
      Cap. 14.
     
      Il gran Can ha molti leopardi e lupi cervieri usati alla caccia, che prendono le bestie, e similmente molti leoni che sono maggiori de' leoni di Babilonia, e hanno bel pelo e bel colore, perché sono vergati per il longo di verghe bianche, nere e rosse, e sono abili a prender cinghiali, buoi e asini salvatici, orsi e cervi e caprioli e molte altre fiere: ed è cosa molto maravigliosa a vedere, quando un leone prende simili animali, con quanta ferocità e prestezza fa questo effetto; quali leoni il signor fa portar nelle gabbie sopra i carri, e con quelli un cagnolino con il qual si domesticano. E la cagione perché si conduchino nelle gabbie è perché sarebbono troppo furiosi e rabbiosi nel correre alle bestie né si potriano tenere, e bisogna che li siano menati a contrario di vento, perché, se le bestie sentissero l'odor di quelli, subito fuggirebbono e non gli aspettarebbono. Ha il gran Can ancora aquile atte a prender lupi, volpi, caprioli e daini: e di quelli ne prendono molti; ma quelle che sono assuefatte a prendere lupi sono grandissime e di gran forza, imperoché non è lupo cosí grande che da quelle possa campare che non sia preso.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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