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      E quando ha uccellato per alquante ore, se ne viene ad un luogo chiamato Caczarmodin, dove sono le trabacche e i padiglioni de suoi figliuoli e d'altri baroni, cavallieri e falconieri, che passano diecimila, molto belli. Il padiglione veramente del signore, nel quale tiene la sua corte, è tanto grande e amplo che sotto vi stanno diecimila soldati, oltre li baroni e altri signori; ha la porta verso mezodí, e v'è ancora un'altra tenda verso levante, a questa congiunta, dove è una gran sala dove stanzia il signore con alcuni suoi baroni, e quando vuol parlare ad alcuno lo fa entrare in quella. Dopo la detta sala è una camera grande, molto bella, nella qual dorme. Sonvi molte altre tende e camere, ma non sono insieme congiunte con le grandi. E tutte le sopradette camere e sale sono ordinate in questo modo, che ciascuna ha tre colonne di legno intagliate con grandissimo artificio e indorate. E detti padiglioni e tende di fuori sono coperte di pelli di leoni, e vergate di verghe bianche, nere e rosse, e cosí ben ordinate che né vento né pioggia li può nuocere; e dalla parte di dentro sono fodrate e coperte di pelli armelline e zibelline, che sono le pelli di maggior valuta di qualunque altra pelle, perché la pelle zibellina, s'ella è tanta che sia a bastanza per un paro di veste, vale duemila bisanti d'oro s'ella è perfetta, ma s'ella è commune ne vale mille; e li Tartari la chiamano regina delle pelli, e gli animali si chiamano rondes, della grandezza d'una fuina. E di queste due sorti di pelle le sale del signor sono cosí maestrevolmente ordinate, in varie divisioni, che è una cosa mirabile a vedere; e la camera dove dorme, che è congiunta alle due sale, è similmente dalla parte di fuori coperta di pelli di leoni, e di dentro di pelli zibelline e armelline divisate; e le corde che tengono le tende delle sale e camere sono tutte di seta.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Caczarmodin Tartari