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      E in ciascuna di simil poste potrebbe un gran re onoratamente alloggiare, e gli vien provisto del tutto per le città o castelli vicini, e ad alcuni la corte vi provede. Quivi sono di continuo apparecchiati quattrocento buoni cavalli, e accioché tutti li nunzii e ambasciatori che vanno per le faccende del gran Can possino dismontare quivi e, lasciati i cavalli stracchi, pigliarne di freschi.
      Ne' luoghi veramente fuor di strada e montuosi, dove non sono villaggi e che le città siano lontane, il gran Can ha ordinato che vi siano fatte le poste, overo palagi similmente forniti di tutti gli apparecchi, cioè di cavalli quattrocento per posta e di tutte l'altre cose necessarie come le sopradette, e vi manda genti che v'abitano e lavorino le terre e servino a esse poste. E vi si fanno di gran villaggi, e cosí gli ambasciatori e nuncii del gran Can vanno e vengono per tutte le provincie e regni e altre parti sottoposte al suo dominio con gran commodità e facilità: e questa è la maggior eccellenza e altezza che già mai avesse alcun imperatore o re over altro uomo terreno, perché piú di dugentomila cavalli stanno in queste poste per le sue provincie, e piú di diecimila palagi forniti di cosí ricchi apparecchi. E questo è sí mirabil cosa e di tanta valuta che a pena si potrebbe dire o scrivere. E s'alcuno dubitasse come siano tante genti a far tante facende e onde vivono, si risponde che tutti gl'idolatri e similmente saraceni tolgono ciascuno sei, otto o dieci mogli, pur che gli possino far le spese, e generano infiniti figliuoli: e saranno molti uomini, de' quali ciascuno averà piú di trenta figliuoli, e tutti armati lo seguitano, e questo per causa delle molte mogli.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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