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      Similmente fa proveder di bestie, che in qualche provincia per mortalità fossero perse, e gli fa dare delle sue, ch'egli ha per decima dell'altre provincie. E tutto il suo pensiero e intento principale è di giovar alle genti che sono sotto di lui, che possono vivere, lavorare e moltiplicare i loro beni.
      Ma vogliamo dire un'altra proprietà del gran Can, che se per caso fortuito la saetta ferisse alcun greggie di pecore o montoni o altri animali di qualunque sorte, che fosse d'una o piú persone, e sia il gregge quanto si voglia grande, il gran Can non torrebbe per tre anni la decima. E parimente, s'avviene che la saetta ferisca qualche nave piena di mercanzie, lui non vuole alcuna rendita o porzione da quella, perché reputa cattivo augurio quando la saetta percuote ne' beni d'alcuno; e dice il gran Can: «Dio aveva in odio colui, però l'ha percosso di saetta», onde non vuole che tali beni da ira divina percossi entrino nel suo tesoro.
     
      Come il gran Can fa piantare arbori appresso le strade maestre e principali,
      e come le fa tenere sempre acconcie.
      Cap. 22.
     
      Un'altra cosa bella e commoda fa fare il gran Can, che appresso le strade maestre dall'uno e l'altro lato fa piantar arbori, quali siano della sorte che venghino grandi e alti, e discosti l'un dall'altro per due passa, accioché i viandanti possino discernere la dritta strada: il che è di grande aiuto e consolazione a quelli che camminano. Fa piantare adunque sopra tutte le principali, pur che 'l luogo sia abile ad essere piantato; ma ne' luoghi arenosi e deserti e ne' monti sassosi, dove passano dette strade e non è possibile di piantarvegli, fa mettere altri segnali di pietre e colonne che dimostrano la strada.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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