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      Dopo, giuso in terra, hanno una statua che si chiama Natigai, qual è dio delle cose terrene che nascono sopra tutta la terra, e li fanno una moglie e figliuoli, e l'adorano nell'istesso modo, col turibulo e sbattendo i denti e alzando le mani, e a questo li domandano temperie dell'aere e frutti della terra, figliuoli e simil cose. Dell'anima la tengono immortale, in questo modo, che, subito morto l'uomo, l'entri in un altro corpo, e secondo che in vita s'ha portato bene o male, di bene in meglio e di male in peggio procedano: cioè, se sarà pover'uomo e s'abbi portato bene e modestamente in vita, rinascerà dopo morto del ventre d'una gentildonna e sarà gentiluomo, e poi del ventre d'una signora e sarà signore, e cosí sempre ascendendo, finché sarà assunto in Dio; ma se s'averà portato male, essendo figliuol d'un gentiluomo rinascerà figliuol d'un rustico, e d'un rustico in un cane, descendendo sempre a vita piú vile.
      Hanno costoro un parlar ornato, salutano onestamente col volto allegro e giocondo, portansi nobilmente e con gran mundizia mangiano. Al padre e alla madre portano gran riverenza, e se si trova ch'alcun figliuolo faccia qualche dispiacere a quelli, overo non li sovegna nelle loro necessità, v'è un officio publico che non ha altro carico se non di punir severamente li figliuoli ingrati, quali si sappino aver commesso alcun atto d'ingratitudine verso di quelli. Li malfattori di diversi delitti che venghino presi e posti in prigione, se non sono spacciati, come viene il tempo determinato del gran Can, ch'è ogni tre anni, di rilasciar i prigioneri, allora escono, ma gli viene fatto un segno sopra una mascella, accioché siano conosciuti.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Natigai Dio Can