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      Né le monete di questa sorte si possono far per altri che per quelli del signore, e ottanta di dette monete si danno per un saggio d'oro. Ma i mercanti vanno con queste monete a quelle genti ch'abitano fra i monti ne' luoghi salvatichi e inusitati, e truovano un saggio d'oro per sessanta, cinquanta e quaranta di quelle monete di sale, secondo che le genti sono in luogo piú salvatico e discosto dalle città e gente domestica, perché ogni volta che vogliono non possono vendere il lor oro e altre cose, sí come il muschio e altre cose, perché non hanno a cui venderle: e però fanno buon mercato, perché truovano l'oro ne' fiumi e laghi, come s'è detto. E vanno questi mercanti per monti e luoghi della provincia di Tebeth sopradetta, dove similmente si spaccia la moneta di sale, e fanno grandissimo guadagno e profitto, perché quelle genti usano di quel sale ne' cibi, e compransi anco delle cose necessarie. Ma nelle città usano quasi solamente i fragmenti di dette monete ne' cibi, e spendono le monete intiere.
      Hanno molte bestie in quel paese le quali producono il muschio, e di quelle molte ne prendono e traggono muschio in abbondanza. Prendono ancora molti buoni pesci nel lago sopradetto, e vi sono molti leoni, orsi, daini, cervi e caprioli, e uccelli di qualunque maniera in abbondanza. Non hanno vino di vigne, ma fanno vino di frumento e riso, con molte specie mescolate insieme: ed è un'ottima bevanda. In questa provincia nascono ancora molti garofali, e l'arbore che li produce è picciolo, e ha li rami e foglie a modo di lauro, ma alquanto piú longhe e strette; produce li fiori bianchi e piccioli come sono i garofali, e quando sono maturi sono negri e foschi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Tebeth