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      Ma li signori, che sanno questa usanza, hanno sempre apparecchiato sterco di cane: li fanno di subito inghiottire per farli vomitar il tossico, e cosí hanno trovato il rimedio contra la malizia di quei tristi.
      Le dette genti, avanti che fossero soggiogate al dominio del gran Can, osservavano una brutta e scelerata consuetudine, che s'alcun uomo nobile e bello, che paresse di grande e bella apparenza e valoroso, veniva ad alloggiare in casa loro, era ammazzato la notte, non per torli i denari, ma acciò che l'anima sua, con la grazia del valor suo e la prosperità del senso, rimanesse in quella casa, e per il stanziar di quell'anima tutte le cose li succedessero con felicità: e ognun si riputava beato d'aver l'anima di qualche nobile, e a questo modo si facevano morire molti uomini. Ma, dopo che il gran Can cominciò a signoreggiare, li levò via quella maledetta consuetudine, di modo che, per le gran punizioni che sono state fatte, piú non s'osserva.
     
      Della provincia di Cardandan e città di Vociam.
      Cap. 41
     
      Partendosi dalla città di Carazan, poi che s'è camminato cinque giornate verso ponente, si truova la provincia di Cardandan, la qual è sottoposta al gran Can, e la principal città è detta Vociam. La moneta che quivi spendono è oro a peso, e anco porcellane, e danno un'oncia d'oro per cinque oncie d'argento, e un saggio d'oro per cinque saggi di argento, perché in quella regione non si truova minera alcuna d'argento, ma oro assai, e i mercanti vi portano d'altrove l'argento e ne fanno gran guadagni.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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