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      Ogni giorno hanno usanza di lavarsi, e non mangiariano se non fossero lavati.
      In altre strade stanziano le donne da partito, che sono in tanto numero che non ardisco a dirlo, e non solamente appresso le piazze, dove sono ordinariamente i luoghi loro deputati, ma per tutta la città; le qual stanno molto pomposamente, con grandi odori e con molte serve e le case tutte adornate. Queste donne sono molto valenti e pratiche in sapere far lusinghe e carezze, con parole pronte e accommodate a ciascuna sorte di persone, di maniera che i forestieri che le gustano una volta rimangono come fuor di sé, e tanto sono presi dalla dolcezza e piacevolezza loro che mai se le possono domenticare: e da qui adviene che, come ritornano a casa, dicono esser stati in Quinsai, cioè nella città del cielo, e non veggono mai l'ora che di nuovo possano ritornarvi. In altre strade vi stanziano tutti li medici, astrologhi, quali anco insegnano a leggere e scrivere e infinite altre arti. Hanno li loro luoghi atorno atorno dette piazze, sopra ciascuna delle quali vi sono due palagi grandi, un da un capo e l'altro dall'altro, dove stanziano i signori deputati per il re, che fanno ragione immediate se accade alcuna differenza fra li mercanti, e similmente fra alcuni degli abitanti in quelli contorni. Detti signori hanno carico d'intendere ogni giorno se le guardie che si fanno ne' ponti vicini (come di sotto si dirà) vi siano state overo abbino mancato, e le puniscono come a loro pare.
      Al lungo la strada principale, che abbiamo detto che corre da un capo all'altro della città, vi sono da una banda e dall'altra case e palagi grandissimi con li loro giardini, e appresso case d'artefici che lavorano nelle sue botteghe.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Quinsai