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      Or parleremo d'un bellissimo palagio dove abitava il re Fanfur, li predecessori del quale fecero serrare un spazio di paese che circondava da dieci miglia con muri altissimi, e lo divisero in tre parti. In quella di mezo s'entrava per una grandissima porta, dove si trovava da un canto e dall'altro loggie a piè piano grandissime e larghissime, col coperchio sostentato da colonne, le quali erano dipinte e lavorate con oro e azzurri finissimi; in testa poi si vedeva la principale e maggior di tutte l'altre, similmente dipinta con le colonne dorate, e il solaro con bellissimi ornamenti d'oro, e d'intorno alle pareti erano dipinte le istorie de' re passati, con grand'artificio. Quivi ogn'anno, in alcuni giorni dedicati alli suoi idoli, il re Fanfur soleva tener corte e dar da mangiare a' principali signori, gran maestri e ricchi artefici della città di Quinsai: e ad un tratto vi sentavano a tavola commodamente sotto tutte dette loggie diecimila persone. E questa corte durava dieci o dodici giorni, ed era cosa stupenda e fuor d'ogni credenza il vedere la magnificenza de' convitati, vistiti di seta e d'oro, con tante pietre preziose addosso, perché ognun si sforzava d'andare con maggior pompa e ricchezza che li fosse possibile. Dietro di questa loggia ch'abbiamo detto, ch'era per mezo la porta grande, v'era un muro con un uscio che divideva l'altra parte del palagio, dove entrati si trovava un altro gran luogo, fatto a modo di claustro, con le sue colonne che sostentavano il portico ch'andava atorno detto claustro: e quivi erano diverse camere per il re e la reina, le quali erano similmente lavorate con diversi lavori, e cosí tutti i pareti.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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