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      Cap. 1.
     
      Poi ch'abbiamo detto di tante provincie e terre, come avete udito disopra, lasciaremo di parlar di quella materia e cominciaremo a entrare nell'India, per referire tutte le cose maravigliose che vi sono, principiando dalle navi de' mercanti, le quali sono fabricate di legno d'abete e di zapino, e cadauna ha una coperta sotto la qual vi sono piú di sessanta camerette, e in alcune manco, secondo che le navi sono piú grandi e piú picciole, e in cadauna vi può stare agiatamente un mercante. Hanno un buon timone e quattro arbori con quattro vele, e alcune due arbori, che si levano e pongono ogni volta che vogliono. Hanno oltra di ciò alcune navi, cioè quelle che sono maggiori, ben tredici colti, cioè divisioni dalla parte di dentro fatte con ferme tavole incastrate, di modo che, s'egli accade che la nave si rompa per qualche fortuito caso, cioè o che ferisca in qualche sasso o vero qualche balena mossa dalla fame quella percotendo rompa (il che spesse volte avviene), perché quando la nave, navigando di notte, facendo inondare l'acqua passa a canto la balena, essa, vedendo biancheggiar l'acqua, pensa di ritrovarvi cibo e corre velocemente e ferisce la nave, e spesse fiate la rompe in qualche parte, e allora, entrando l'acqua per la rottura, discorre alla sentina, la qual mai non è occupata d'alcuna cosa; onde i marinari, trovando in che parte è rotta la nave, votano il colto negli altri che a quella rottura respondono, perché l'acqua non può passare d'un colto all'altro, essendo quelli cosí ben incastrati, e allora acconciano la nave, e poi vi ripongono le mercanzie ch'erano state cavate fuori.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





India